Drenare i liquidi in eccesso d’estate
La ritenzione idrica consiste in un accumulo di liquidi interstiziali a livello del derma e dell’ipoderma che può comportare variazioni di peso anche importanti. Può essere espressione di uno squilibrio ormonale (sindrome premestruale), di un’intolleranza alimentare o essere conseguenza di un trattamento con farmaci che aumentano l’avidità del tessuto connettivo nei confronti dei liquidi (cortisone, estroprogestinici).
Nella donna in età fertile è frequente la tendenza alla ritenzione di liquidi che si accentua soprattutto nella fase premestruale, conseguente alla fluttuazione del livello degli estrogeni. Talvolta tale condizione si associa alla cosiddetta ‘cellulite’, dovuta all’accumulo nel sottocute di una sostanza gelatinosa, conseguente a un disordine del microcircolo. Il fenomeno è dovuto alla progressiva difficoltà di eliminare le scorie metaboliche che si accumulano.
Contro i liquidi in eccesso
Alcune piante officinali ad attività diuretica, come betulla, orthosiphon o tè di Giava, solidago o verga d’oro, favoriscono l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Il meliloto promuove il drenaggio a livello dei vasi linfatici, mentre la papaya contribuisce ad eliminare le trabecole e i setti di tessuto connettivo responsabili del processo fibrotico della cellulite.
Betulla
È un albero colonizzatore dei terreni acidi, incolti e poveri. Contribuisce a rigenerare i terreni degradati e favorisce la crescita di altre specie fogliate, creando l’humus favorevole. Così come in natura la betulla pulisce e purifica le terre acide e incolte, allo stesso modo nell’organismo ripulisce e deacidifica il ‘terreno’ dei pazienti a livello del tessuto connettivo e, in particolare, della pelle e delle articolazioni.
L’albero della betulla ha in sé tutta l’energia e i principi attivi necessari per il riequilibrio acido-base: facilita l’eliminazione di urina, rimuove i depositi di sostanze acide dalla matrice del tessuto connettivo, allontana le scorie e le tossine, predispone alla rigenerazione dei tessuti
In fitoterapia si utilizzano diverse parti dell’albero. Il particolare le foglie hanno proprietà depurative generali che restituisce tonicità e freschezza alla pelle.
Ortosifon
Nella tendenza alla ritenzione idrica, si utilizzano piante ad attività diuretica, come il tè di Giava della famiglia delle Lamiaceae (Orthosiphon stamineus Bentham) che cresce in luoghi paludosi dell’Isola di Giava, dell’India e dell’Australia. La proprietà più importante è quella diuretica con aumento della quantità di urine e conseguente accelerato smaltimento di scorie e tossine. L’effetto è dovuto alla presenza di diterpeni e triterpeni. Per questo motivo l’orthosifon è impiegato in numerose condizioni conseguenti all’accumulo di tossine nei tessuti, come l’eczema, i dolori articolari, la ritenzione idrica, la cellulite, il sovrappeso e l’insufficienza renale funzionale. Si possono utilizzare preparati disponibili in commercio, in cui il Tè di Giava è associato ad altre piante (pilosella, verga d’oro, meliloto, papaya).