Fibre nel cambio stagionale
Nel tempo del cambio stagionale va favorito l’adattamento del nostro organismo alle nuove condizioni ambientali. Consumare alimenti ricchi di fibre contribuisce a smaltire le scorie accumulate e favorire il transito dell’intestino, soprattutto nei soggetti con tendenza alla stitichezza. Le fibre ricche in clorofilla svolgono, infatti, una benefica attività protettiva, antiacida, prebiotica, favorente la normale attività intestinale.
Effetti benefici delle fibre
Le fibre sono quella parte degli alimenti vegetali che non viene né digerita né assorbita dal corpo umano. Sono costituite prevalentemente da polisaccaridi. Una mancanza di fibre alimentari comporta un rallentamento dell’attività intestinale, una ridotta eliminazione di scorie e un aumentato assorbimento di sostanze nutritive con tendenza all’obesità. Una delle principali attività delle fibre è dunque quella di stimolare lo svuotamento dell’intestino.
Fabbisogno di fibre alimentari.
I disturbi del transito intestinale dipendono, in larga misura, dalle abitudini alimentari, caratterizzate dai suoi estremi, sia per quanto riguarda gli eccessi sia per quanto riguarda le lacune: troppi zuccheri, troppi grassi e troppa carne rossa da una parte; poca frutta e verdura e poche fibre alimentari dall’altra. In Italia le linee guida dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) raccomandano un consumo alimentare di fibra intorno ai 30 g al giorno, da ottenere preferibilmente con l’assunzione frequente di alimenti ricchi in fibra o con prodotti dietetici concentrati in fibra. Una mancanza di fibre alimentari comporta un rallentamento dell’attività intestinale, ma anche una ridotta eliminazione di scorie e un aumentato assorbimento di sostanze nutritive con tendenza all’obesità.
Carenza di fibre e stitichezza
L’affermazione del patologo e chirurgo irlandese Denis Burkitt (1911-1993) – ‘Se producete feci piccole avrete bisogno di ospedali grandi’ – richiama l’attenzione sulle conseguenze della mancanza di fibre nell’alimentazione, che comporta un rallentamento dell’attività intestinale, una ridotta eliminazione di scorie e un aumentato assorbimento di sostanze caloriche con predisposizione alle cosiddette ‘malattie della civilizzazione’: stitichezza, disbiosi, diverticoli e polipi intestinali, tumore del colon, emorroidi, obesità, diabete, sindrome metabolica.
Mangiare verde
In base alle statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italia è il primo Paese al mondo per il consumo di prodotti ortofrutticoli con 213 Kg di ortaggi pro-capite all’anno e 132 Kg di frutta. Questi prodotti sono di estrema importanza in quanto ricchi di vitamine, proteine, micronutrienti, ma soprattutto di fibre. Per favorire la regolarità del transito intestinale sono disponibili preparati e prodotti dietetici a base di fibre vegetali, da assumere, in particolare, nei cambi stagionali e in presenza di stitichezza, meteorismo, intestino irritabile, diverticolosi e poliposi.