A volte ritornano
Le infezioni delle basse vie urinarie (IVU) rappresentano un disturbo molto comune. Si stima che ogni anno nel mondo vi siano 150 milioni di casi. Le cistiti interessano soprattutto le donne adulte, con un’incidenza 50 volte superiore rispetto agli uomini, per la brevità dell’uretra femminile rispetto a quella maschile che permette ai batteri di origine intestinale, in particolare l’Escherichia coli, di risalire in vescica.
Dopo aver aderito alla parete della vescica, i batteri di Escherichia coli attivano un processo di liberazione di sostanze che richiamano altri batteri con la formazione di colonie organizzate che danno forma al cosiddetto ‘biofilm’. Tali strutture permettono ai batteri di sottrarsi all’azione del sistema immunitario difensivo dell’organismo e all’attività dell’antibiotico. La sopravvivenza dei germi in fase latente permetterà, successivamente, la liberazione di batteri da parte di tali colonie, provocando la recidiva dell’infezione urinaria.
In presenza di cistite recidivante l’Associazione Europea di Urologia consiglia di utilizzare trattamenti alternativi agli antibiotici per evitarne l’uso ripetuto e prolungato, nell’ottica di prevenire la formazione di ceppi resistenti.
Mirtillo rosso americano, Mannosio e Acetilcisteinea
I preparati naturali disponibili valorizzano, in particolare, le proprietà del Mirtillo rosso americano, del Mannosio e dell’N-acetilcisteina. In particolare, grazie alla ricchezza in procianidine, il Mirtillo rosso americano (Cranberry) inibisce l’adesione dei batteri alle cellule della mucosa di rivestimento delle vie urinarie, favorendo la loro eliminazione con le urine. Tale attività è completata dal Mannosio. Recenti studi sperimentali hanno documentato l’efficacia dell’N-acetilcisteina nel disgregare e ridurre il numero di batteri presenti nel ‘biofilm’ di Escherichia coli. Tale attività è in grado di potenziare sia le proprietà del Mirtillo rosso americano che l’azione degli antibiotici, soprattutto nella prevenzione delle ricadute.