Ferro per la respirazione cellulare
Stanchezza, ridotta resistenza alla fatica, irritabilità, palpitazioni, mal di testa, fragilità di unghie e capelli sono solo alcuni dei sintomi e dei segni della carenza di ferro, controllati con la sua somministrazione.
Anche se il ferro è presente nel corpo umano nella quantità totale pari a 4-5 grammi, esso è fondamentale per lo svolgimento di numerose funzioni biologiche vitali. L’apporto in piccole quantità ne assicura l’assorbimento massimale, principalmente a livello del primo tratto dell’intestino. La vitamina C e il rame ne favoriscono l’assorbimento. Dal momento che il ferro ha un metabolismo a circuito chiuso, per compensare le perdite fisiologiche di 1-2 mg al dì, è necessario un apporto quotidiano equivalente. La ferritina forma i depositi di ferro soprattutto a livello del fegato, mentre la transferrina lega in maniera reversibile il ferro e lo trasporta ai tessuti.
Posto all’incrocio di molte vie metaboliche, il ferro partecipa a numerose attività enzimatiche implicate nel flusso di energia cellulare, ma soprattutto assicura la respirazione cellulare in quanto centro attivo dell’emoglobina e della mioglobina.
Esistono tuttavia alcuni estratti vegetali ottenuti da mela, bietola rossa, carota, sedano, spinaci, ortica, acerola, albicocca, che integrano la carenza di ferro in maniera più fisiologica rispetto ai preparati tradizionali contenenti ferro, scarsamente digeribili e responsabili di fenomeni collaterali.
La cura a base di ferro dovrà continuare fino alla normalizzazione dei valori dell’emoglobine e dei globuli rossi, ma anche fino alla reintegrazione dei depositi di ferro (ferritina).
Sono disponibili in commercio dei preparati a base di ferro altamente assimilabile e biodisponibile (ferro gluconato, ferro pirofosfato), minerali, estratti vegetali, in grado di fornire un apporto equilibrato di nutrienti, integrando in modo naturale ed efficace la dieta di soggetti con carenza di ferro.