Melatonina, custode del sonno
Fin dall’inizio della vita, tutti gli esseri viventi sono governati dalla necessità di dormire: senza il sonno, infatti, non possiamo sopravvivere. Oggi la mancanza di sonno può interessare tutte le fasce di età. Si ritiene che circa il 10% degli adulti nel mondo soffrano di insonnia severa. Nell’arco di tempo degli ultimi 50 anni, abbiamo perso mediamente un’ora e mezzo di sonno per notte. Uno dei motivi di tutto ciò è rappresentato dall’onnipresenza della luce.
Il ciclo luce-buio costituisce il più importante sincronizzatore del nostro orologio biologico interno. L’avvento della luce blu LED ha rappresentato una vera e propria rivoluzione del sistema di illuminazione. Siamo continuamente inondati dalla luce blu, senza che ce ne accorgiamo e il nostro cervello interpreta tale esposizione come se fossimo in presenza della luce solare.
Melatonina
La melatonina è l’ormone che induce il sonno, viene prodotto in modo naturale nel centro del cervello, a livello dell’epifisi (o ghiandola pineale). Nell’uomo la secrezione di melatonina aumenta poco dopo l’inizio dell’oscurità, raggiunge il picco a metà della notte (tra le 2 e le 4 del mattino), per poi diminuire gradualmente nell’ultima parte della notte. Le concentrazioni plasmatiche di questo ormone variano considerevolmente a seconda dell’età, cominciando a diminuire nell’adulto e soprattutto nell’anziano. La continua fluttuazione dei livelli di serotonina e melatonina durante il giorno e la notte contribuiscono a generare i ritmi vitali che influenzano molte attività quotidiane. Ad esempio, la secrezione di molti ormoni è influenzata direttamente o indirettamente dalla serotonina e dalla melatonina.
Negli ultimi anni numerosi studi clinici hanno evidenziato come la melatonina sia un ormone dotato di molteplici effetti a livello di vari organi e sistemi dell’organismo umano. Gli effetti favorevoli indotti dalla melatonina possono essere così riassunti:
- Regolazione del ritmo sonno-veglia. L’assunzione di melatonina permette di regolarizzare il sonno, favorendone l’inizio, la durata e la qualità, determinando inoltre un aumento nella durata del sonno REM, senza peraltro provocare un aumento della sonnolenza diurna.
- Potenziamento della risposta immunitaria e dell’attività di alcuni tipi di linfociti, cellule dotate di attività antiinfiammatoria;
- Effetto antiproliferativo con inibizione della crescita tumorale;
- Ruolo stabilizzatore nei disturbi ciclici del tono dell’umore (disordini stagionali dell’affettività, depressione dei mesi invernali);
- Effetti protettivi contro l’invecchiamento precoce e diminuzione del danno cellulare attraverso la neutralizzazione dei radicali liberi. A questo proposito è importante ricordare come i radicali liberi formatisi nel corso della giornata rappresentino una costante minaccia di aggressione soprattutto nei confronti di organi costituiti per la maggior parte da grassi saturi, come appunto il cervello.